sabato 21 aprile 2012

Disturbi del Comportamento Alimentare

L'altro ieri ho partecipato ad un incontro sui disturbi alimentari promosso da un'associazione di Padova (Alice per i DCA).

Nonostante la stanchezza di una giornata pesante ci sono andata molto volentieri. Per la prima volta non avrei sentito parlare di DCA da tutti quei "fenomeni" televisivi che hanno affrontato la tematica in maniera superficiale e solo per alzare l'audience.  Bulimia, Anoressia e BED sono delle patologie conclamate, delle vere e proprie malattie per le quali informazione-prima di tutto- e prevenzione (quando possibile) giocano un ruolo fondamentale.

L'icontro è stato guidato da 2 psicologhe che lavorano proprio in quest'ambito e che mi hanno colpito per la loro chiarezza nell'esposizione. Credo fortemente nel potere dell'informazione e per questo, attraverso questo post, ho deciso di condividere le informazioni raccolte. Il post sarà un pò lunghetto... ma la tematica è molto importante. Iniziamo!

I disturbi del comportamento alimentare (DCA) sono un'alterazione del rapporto tra la mente e il corpo. Queste due parti dovrebbero vivere un rapporto di armoniosa collaborazione ma, per causa ancora non del tutto chiare, succede che si inceppa il meccanismo di funzionamento e il cibo si interpone tra di loro assumendo significati differenti dal semplice soddisfacimento di un bisogno fisiologico (ho fame= mangio, sono sazia=non mangio più).
Come già accennato in altre occasioni,infatti, il cibo può divenire
-soddisfacimento di bisogno sociologico
-premio
-consolazione
-condivisione
-festa (immaginate una festa di compleanno senza torta).
In merito al ruolo consolatorio del cibo, mi è rimasto molto impresso il fatto che si tratti di un imprinting che si riceve da molto piccoli.

Il bambino affamato piange
la mamma gli dà il latte
si sazia e smette di piangere
registra il cibo come un'emozione piacevole in grado di dare benessere.

Questo processo è assolutamente logico ma può capitare che si associ al cibo l'idea che esso rappresenti la soluzione di ogni sofferenza e ciò può portare allo squilibrio mente-corpo di cui parlavo all'inizio.
Accanto ai bisogni avvertiti, il cibo può divenire veicolo di emozioni confezionate ad hoc dai media. Basti pensare al 
Bisogno di sensualità: in quante occasioni il cibo viene proposto come chiave di seduzione? (Ma se ho un problema col cibo cercherò di allontanarlo attraverso diete e digiuni, ma se la società mi dice che devo essere sexy e che per farlo posso usare il cibo, la confusione aumenterà )



Bisogno di" riscatto": la donna che fino a qualche anno fa era associata "solo" all'idea di mamma, adesso deve essere mamma sexy, lavoratrice sexy, moglie sexy.... e tutto questo stress mediatico in soggetti a rischio potrebbe portare ad un'alterazione del proprio rapporto col corpo e  col cibo.

Entrando nel vivo dell'incontro, è stata fatta una panoramica delle problematiche.
Anoressia nervosa: rifiuto di cibo nonostante il senso di fame (anche se col tempo questa sensazione andrà a scemare)
Bulimia nervosa: ricerca e assunzione di grandi quantitativi di cibo in poco tempo.
Mi focalizzo un pò di più sulla seconda in quanto ritengo che per alcuni aspetti (non dal punto di vista medico, intendiamoci) possa essere un pò più pericolosa della prima per il fatto che non è facilmente riconoscibile.
Cioè, una persona che soffre di anoressia la si riconosce dalla magrezza innaturale mentre una bulimica nervosa potrebbe essere in carne e apparentemente felice di esserlo.
Si perchè all'interno della categoria delle bulimiche, se ne possono distinguere 2 sotto tipi: quelle che dopo aver mangiato attuano meccanismo compensatori (vominto, lassativi ecc) e quelle che non riescono a "compensare" con la conseguenza di ingrassare e sentirsi afflitte dal senso di colpa ulteriore di non essere riuscite a ripristinare lo stato precedente l'abbuffata.

Le caratteristiche di queste patologie sono:
  • il cibo è al centro di tutto 
  • grande insoddisfazione del proprio corpo bassa autostima 
  • eccesso di attenzione ai propri difetti 
  • comparazione continua del proprio corpo e stile alimentare con quello degli altri 
  • uso spasmodico della bilancia 
  • bisogno di auto affermarsi attraveraso il controllo.

Poi l'incontro è andato avanti parlando del ruolo delle famiglie in queste situazioni, ma a quel punto la mia mente aveva già iniziato a vagare... io sono una ex bulimica nervosa e pur consapevole di esserne fuori, sentire tutto ciò mi ha fatto rivivere emozioni che mi hanno provocato dei grossi brividi.
In tante occasioni mi sono sentita sola e non capita, tanto da desiderare di sparire.
La bulimia è ancora associata al mangiare troppo...ma purtroppo si tratta di qualcosa che agisce a livello molto più profondo.
L'idea di dover dare sempre di più, di fare sempre meglio, lo stress della competizione, situazioni personali delicate mi hanno fatto cascare in questa spirale da cui sono uscita combattendo.

Perchè ho voluto scrivere tutto ciò? Perchè guarirne si può e il senso di libertà ripaga di tutte le sofferenza vissute!! Non si soffre di queste patologie volontariamente quindi non c'è colpa!!!
E' importante capire di cosa si tratta per poter riconoscere tratti allarmanti in noi o nelle persone che conosciamo.
Ad esempio, dinanzi ad una persona grassa il mio primo pensiero non è che debba fare qualcosa per dimagrire, ma mi chiedo se percaso chi ho di fronte possa avere un problema di DCA.

So che questo post è lungo e spero siate arrivati fino alla fine. Se riconoscete nei vostri comportamenti gran parte di quelli che ho elencato, fatevi un regalo e parlatene con i vostri genitori o con il vostro medico.
La dieta, il dimagrimento, la bellezza non devono mai divenire una fissazione perchè invertire quel tipo di circolo diviene complicatissimo.

Mi piacerebbe sapere cosa ne pensate e se volete chiedermi qualcosa non esitate a farlo  qui o scrivendo direttamente al mio indirizzo mail.
Buon week end.
Sun

6 commenti:

fede ha detto...

Ciao Sun! Di certo deve essere stato un incontro interessante...una cosa però...non ho ben capito la cosa della seduzione attraverso il cibo, mamma sexy, ecc.? Intendo, se io devo pensare a come sedurre un uomo, il cibo è nel posto più basso della piramide....penso più ad un bel vestito scollato che ad un dolce al cioccolato XD (a meno che non si intenda "prendere per la gola" cucinando manicaretti, ma non credo sia questo il senso!). E il bisogno di riscatto? Nel senso: il cibo come riscatto per "consolare" le donne a cui viene chiesto di assumere troppi "ruoli", oppure il cibo allontanato per essere sexy?
Scusa, forse ho studiato troppo oggi e mi si sono bruciati i neuroni, però non ho ben capito questi due passaggi :D

Sunshine ha detto...

Ciao Fedina, quel passaggio ha destato perplessità anche in altre persone quindi forse non mi sono spiegata bene.

Il concetto, da come l'ho capito io, è che il cibo ci viene propinato in tutte le salse possibili e inimmaginabili. Dovebbe servire a nutrire e invece diventa anche strumento di seduzione (es fragole e panna in pubblicità super sexy). Il messaggio di base sta nel fatto che al cibo viene data un'importanza tale da rischiare di essere messo al centro di tutto.

"Vorrei essere seducente ed essere magra e allontano il cibo, ma il cibo mi può aiutare a sedure..."

A chi vive un rapporto sereno con il cibo, tale concetto apparirà assurdo ma in chi ha una sensibilità alimentare inceppata, potrebbe generare non poca confusione.

In merito al "riscatto" della donna, il termine era usato in senso sarcastico (adesso vado ad aggiungere le virgolette anche al post).
L'esempio che le psicologhe facevano era che secondo le riviste patinate, pubblicità ecc, oggi ci si aspetta che una donna oltre ad essere moglie, mamma, lavoratrice e casalinga, debba anche avere un fisico mozzafiato ed essere tonica soda e super sexy (ma molte donne sostengono di non avere il tempo nemmeno per un pisolino, figurarsi per la palestra).

Un ambiente così stressante e competitivo potrebbe (in soggetti a rischio) portare ad un aumento dell'importanza del cibo nella propria vita (seguo tutte le diete possibili per essere al livello di ciò che ci si aspetta)con conseguenti problemi alimentari.

Non so se sia riuscita a spegarmi meglio...

fede ha detto...

Ah ok ok ok :D Adesso è tutto chiaro, sottoscrivo in pieno ;)

Sunshine ha detto...

A volte la difficoltà più grande è quella di trasformare pensieri ed emozioni in parole :)
Baci Fedina

grace ha detto...

ciao a tutti! purtroppo mi ricnonsco pienamente nei vari sintomi elencati... come bilimia nervosa del 2° tipo... :( aiuto... questo blog è ancora attivo? mi piacerebbe davvero tanto unirmi a voi!

Sunshine ha detto...

Ciao Grace! Ti chiedo scusa se non ho mai risposto al tuo commento ma sono stata assente per un pò e il pc mi ha dato un pò di problemi.
Adesso sono di nuovo "in attività" anche se con una minore frequenza di prima.
Spero che questo commento ti arrivi e che tu abbia ancora voglia di unirti a noi!
Ti abbraccio!
Sunshine