martedì 5 giugno 2012

Cosa temo davvero? Impegno n.23

Una della contestazioni che viene fatta al mio blog è che "prendo il problema troppo alla lontana". Sei grasso? Mettiti a dieta e se non riesci non ti lamentare.
Inizialmente mi arrabbiavo e rispondevo per le rime ma sembrava quasi che tentassi di giustificare quindi ho lasciato stare.
I problemi con il cibo possono essere compresi solo da chi ci è passato e dare giudizi affrettati è troppo facile.
Ma io non credo di "aggirare" l'ostacolo perchè raramente il problema principale è la dieta.
Ok, ci sono di mezzo abitudini sbagliate, troppi dolcetti e spesso troppo poco sport ma su questo possiamo lavorarci no? Sennò che ci sto a fare io qua???
Ma se dobbiamo sbirciare nell'occhio del ciclone cosa troveremmo?
Troveremmo donne contente di loro stesse?
Sicure delle loro potenzialità?
Fiere ed eleganti?
O piuttosto persone che talvolta usano il cibo per esprimere sensazioni a cui non si riesce a dar voce?
Sarò ripetitiva ma io sono fermamente convinta che dietro abitudini sbagliate raramente ci sia la consapevolezza delle proprie azioni. A volte si sceglie la via più semplice perchè si ha bisogno di un rimedio immediato e patatine e intingoli vari sono spesso più a portata di mano di altro.

Per iniziare a invertire questo circolo ecco un esercizio che mi è piaciuto un sacco.
Prendi carta (o stampa questa pagina cliccando su print) e una penna. Isolati per una decina di minuti, o almeno per il tempo che ti serve, e rispondi a questa "semplice" domanda.
DI COSA HO PAURA IN QUESTO PERIODO? 
QUALI SONO I MIEI MOSTRI NASCOSTI?
Buona scoperta!

2 commenti:

fede ha detto...

credo che tutti, anche chi non ha più/non ha mai avuto (grandi) disturbi alimentari, possa fare questo esercizio. Ad esempio, io mi sono accorta di avere una paura assurda di tradire le aspettative degli altri, i miei in primis. E purtroppo con la situazione-esami che ho so che, anche se non lo lasciano intendere, probabilmente sta accadendo. E mi sono anche accorta che l'unica soluzione che ho a portata di mano, per alleviare i miei timori e le mie angosce in tal senso, è parlarne.
Ok, non centra nulla col cibo perchè ho imparato a evitare il cibo come "soluzione temporanea del problema", però, probabilmente il fatto di fermarsi a pensare e trovare una soluzione alternativa puo' aiutare tutti, o no? :)

betty ha detto...

Le mie paure? sicuramente al primo posto c'è quella di non farcela in generale, non farcela al lavoro, in famiglia, con i figli... non è il non piacermi fisicamente, perchè ok, ci saranno delle volte che guardandomi allo specchio vedo in me le fattezze di un barbapapà, ma delle volte mi vedo proprio figa. Per il resto, è innegabile, il cibo è il mio rifugio, la mia ancora di salvezza, specialmente se la giornata è stata una vera MER..