martedì 12 novembre 2013

Riprogrammazione mentale

(appunti del 25 ottobre)


Peso: 79 kg (riprendiamo la discesa)
voglia di dolci: sono consapevole di essere golosa ma cerco di cntrollarmi
situazione: obesità di primo livello
giorno di dieta n. 60
convinzione da 1 a 10: 6

Ho ridimensionato la convinzione perché l'esperienza mi ha insegnato che iniziare "a palla" può essere controproducente. Quando l'entusiasmo iniziale crolla, infatti, la botta è dura!
Quindi ho deciso di assestare la mia convinzione intorno al 6-7 e lasciare che cresca pian piano.
Mi son resa conto che come ogni comune mortale ho bisogno di tempo per attuare cambiamenti importanti.
Bisogna dimagrire prima con la testa.
L'ho sentito dire un sacco di volte e ho provato anche a studiare il concetto (forse in passato ho anche scritto qualcosa). Però non lo avevo ancora mai provato. E' come quando senti parlare dell'amore: a livello teorico sappiamo tutti di cosa si tratta ma provarlo è tutto un altro affare.

Fino a un mesetto fa ero in grado di mangiare ad orari pre impostati indipendentemente dal fatto che avessi fame. Un pò come il cane di Pavlov che ogni volta che sentiva suonare il campanello sbavava come se avesse davanti un piatto succulente, con la differenza che io non sbavo...spero...

Ad es: facevo colazione alle 7.30 e dopo 3 ore cascasse il mondo dovevo fare lo spuntino indipendentemente dal fatto che avessi fame o meno.
Alle 13.30 stessa storia: dovevo sedermi a tavola anche se ero ancora sazia dallo spuntino.
Il che concettualmente non è sbagliato: va bene intervallare i pasti principali con spuntini ma se - contrariamente ad ogni regola alimentare- la merenda di metà mattina consisteva in 1 panino o 2 bignè ripieni o altre robe che per apporto calorico erano paragonabili ad un vero e proprio pasto, è facile capire che all'ora di pranzo non avrei dovuto necessitare di grandi quantitativi di cibo.
Se poi questa tiritera si ripeteva anche il pomeriggio si fa presto a capire come i kg di troppo abbiano ottenuto la carta di soggiorno di lungo periodo sui mie fianchi.

Ma come è possibile mangiare quando non si ha fame?
Come è possibile fare uno spuntino che pur partendo con tutti i buoni propositi di essere uno spezza fame, si trasforma in un banchetto nuziale? (ok lo so, so un po' tragediografa!)

Semplice: basta rispondere ai bisogni della mente invece che a quelli del corpo.
Per anni, infatti, ho fronteggiato emozione forti come gioia, rabbia, tristezza ecc con il cibo perché dopo averlo mangiato mi sentivo meglio.

Ripetendo diverse volte questa procedura ho inconsciamente programmato la mia mente in modo che facesse l'associazione STOMACO PIENO = BENESSERE

Purtroppo la sensazione piacevole svaniva in fretta lasciando posto ai sensi di colpa...ma questo pare che il mio cervello non l'abbia registrato...forse perché come meccanismo di autodifesa tende ad immagazzinare solo ciò che mi fa star bene e non ciò che mi provoca dolore...

Ad ogni modo è giunto il modo di rompere le catene di questo circolo vizioso: mangiare deve essere funzionale al mio corpo e non dettare le regole.
Non so spiegare cosa sia cambiato né il momento preciso in cui ciò sia accaduto ma è come se mi si fosse tolto un velo davanti agli occhi e tutto apparisse più chiaro e più semplice.
E tornando alla metafora iniziale, proprio come per l'amore non sai bene quando arriverà ma sta pure certo che quando accadrà te ne accorgerai e vorrai vivere appieno tutti i momenti belli rimpiangendo di non averlo conosciuto prima.


0 commenti: