Etichette pericolose

Una delle cose più pericolose nel periodo che solitamente precede una dieta è quello di etichettarsi in modo negativo.

· Sono una cicciona
· Sono un caso disperato
· Fallirò

Onestamente parlando, quante volte abbiamo sentito la frase “non riesco a fare sport perchè SONO pigra”?
La buona notizia è che nessun essere umano può essere etichettato in modo statico con un’unica connotazione, in quanto ciascuno di noi è in realtà come una torta: un insieme di ingredienti che ben amalgamati creano un mix spaziale. La brutta notizia, invece, è che a sto punto non abbiamo più scuse….CI DOBBIAMO DA’ DA FA’!!!!

I marchi all’identità non sono mai veri, un po’ come le convinzioni.
Perché marchiarci? Mica siamo vacche al pascolo??
D’ora in avanti, pertanto, la definizione che possiamo dare di noi stessi è che siamo esseri umani con un sacco di pregi (se poi sti pregi ce li ripetiamo di tanto in tanto, tutto di guadagnato!!!) ( ne abbiamo parlato qui e qui )

Siamo tante cose diverse a seconda dei momenti della giornata.
Bello, no?
Una delle cose su cui il percorso di PNL vuole farci riflettere, è la nostra concezione di salute.
Facendo parte della “regia” di questo progetto devo ammettere che quando ho letto questa frase mi son fermata e ho realizzato di non averci mai pensato seriamente.
Ecco qui alcuni spunti utili a focalizzare il concetto. Pronte? Via!

• Immagina di dover spiegare a un bambino, cosa si intende per essere in forma e in salute, che parole useresti? 
• Partendo dal presupposto che ognuno di noi ha dei valori, e ammesso che l’essere in forma sia tra questi, che posto occuperebbe?
• Se il nostro approccio con il cibo è del tipo “caro cioccolatino nasconditi finché puoi o sarà la fine” come è possibile conciliare questo atteggiamento con il desiderio di essere in forma e salute? 
• Nello specifico come dovrebbe essere la nostra vita quotidiana per poter dire di essere in salute?

Fatto? Brrrrravo! (mi sento un po’ Giovanni Muciaccia)

Dalla lettura di alcuni testi di pnl ho appreso che l’essere troppo quadrati e rigidi nel rispettare alcune regole, in realtà ne favorisce il sabotaggio e lo sgarro facile. Strano no? In quest’ottica sembrerebbe che il successo di un progetto sia inversamente proporzionato al numero di regole che ci imponiamo di seguire. In conclusione, una volta individuato un obiettivo, fa che il suo raggiungimento sia facilitato da poche regole e di semplice esecuzione.
Per provare a chiarire il concetto, pensiamo ad esempio che l’amore sia vedere le stelle ogni volta che lo sento, ricevere continuamente regali, essere sempre felici e in sintonia, non riuscire a pensare ad altro che a lui ecc. ecc, e che se queste cose non coesistono per ogni giorno della nostra relazione, allora non è amore.
Quanto potrebbe durare un rapporto 
basato su questi presupposti di rigido inquadramento?
Credo poco….
Lo stesso accade con l’alimentazione: quanto posso pretendere di andare avanti con una dieta che preveda di bere acqua e mangiare aria e nient’altro?

Il discorso è ancora lungo, ma per ora meglio fermarci qui. Ci siamo ripromesse di fare piccoli passi, quindi meglio non esagerare!

Buon lavoro