Sin dai tempi della scuola, il termine verifica mi faceva tremare. Non perché non studiassi, sono sempre stata la classica "secchiona". In realtà credo fosse collegato all'insicurezza. Continuavo a chiedermi se avessi fatto tutto il possibile, se avrei dovuto studiare di più, se non fosse il caso di approfondire alcuni argomenti... insomma, quelle che oggi ho imparato a definire come semplici "paranoie".
Ma se è vero che gli esami non finiscono mai, lo è altrettanto che i momenti di verifica di tanto in tanto si rendono necessari.
Nel corso dei 7.000.521.236,5 diete fatte, ho sempre creduto che la conferma di tutto risiedesse nella bilancia.
Come una sfera di cristallo la consultavo quasi tutti i giorni, talvolta anche più volte durante la giornata. Le parlavo, le chiedevo se avrei raggiunto alla fine il peso tanto agognato e forse qualche volta sul display oltre ai numeri tanto odiati, è apparsa anche qualche frase a scorrimento del tipo ”oh, ma che voi, la smetti di darmi il tormento????”
Del resto quale dietologo ha mai parlato male di quell’elettrodomestico? Quale nutrizionista ha vietato di averne una in ogni casa?
Io ne ho conosciuto uno contrario alla bilancia. Mi ha fatto un discorso che continua a saltarmi in mente nei momenti difficili.
Secondo lui, avere un rapporto così simbiotico con la bilancia può significare che siamo alla ricerca di un motivo per interrompere il nostro programma alimentare. Non di rado, infatti, accade che salendo sulla bilancia e leggendo un numero sgradevole, si pensi “non vale la pena continuare, tanto vale che molli subito”.
Se, come ripetuto più volte, il dimagrimento è la conseguenza naturale di un cambiamento delle proprie abitudini, l’aumento di peso, o la mancata diminuzione, dovrebbe farci capire che forse è necessario prestare maggiore attenzione al modo in cui ci alimentiamo, all’esercizio fisico e agli accostamenti culinari che preferiamo.
Se poi pensiamo a quanti sacrifici sono richiesti (anche in termini di tempo) per il raggiungimento di un obiettivo (es una promozione a lavoro o una laurea) cosa ci fa pensare che con il nostro corpo sia diverso? Cosa ci fa “pretendere” di poter avere risultati visibili, duraturi e in brevissimi termini?
Volete saperlo??? L’auto sabotaggio. Sissignore, ogni volta che ci buttiamo giù dicendo che non ce la faremo, ogni volta che prendendo coscienza del nostro peso troviamo rifugio nel cibo, ogni volta che mandiamo all’aria i nostri buoni propositi, ci stiamo creando un alibi per non continuare. Se dopo aver ingerito una pizza il cui peso (da cotta) è di quasi un kg corriamo sulla bilancia, sapete cosa scopriremo? Che peseremo un kg in più! Allora perché farci del male e monitorare ogni volta che beviamo un bicchiere d’acqua? Lo facciamo davvero per avere un indicatore o stiamo cercando un motivo per smettere? Nessuno ci ha mai detto che sarebbe stato semplice, ma se ci mettiamo da sole i bastoni tra le ruote, lo sarà mille volte di più.
In quest’ottica la bilancia diviene un campanello di allarme e non uno strumento di conferma nel quale riporre tutte le nostre aspettative. Vi sembra che il discorso fili?
Adesso dovrei completare il discorso dicendo anche che, se l’obiettivo che ci siamo prefissate di raggiungere ci sembra troppo grande visto nel complesso, per evitare di trovare altri motivi per mollare, dovremmo dividerlo in sotto-gruppi.
Ma, onde evitare di dilungarmi troppo (sono chiacchierona anche quando scrivo) lo inserisco direttamente tra gli impegni del giorno!
PENSIERO DEL GIORNO "Devo mangiare un dolce a tutti i costi, non posso resistere: il mio corpo lo vuole!"
PROVA A PENSARE "Certo che per mangiare un dolce farei carte false, però posso anche cercare di non procurarmelo e posso farcela a non mangiarlo. Non è obbligatorio concedermi ogni sfizio.”.
IMPEGNO DEL GIORNO (n.12): aggiorna i tuoi diari (alimentare o DAN).
IMPEGNO DEL GIORNO (n.13): dividi il tuo obiettivo in tanti “sotto-traguardi”. Se ad esempio pesi 80 kg e hai deciso di perderne 20, dividi questa cifra in gruppetti da 2 kg e mettiti nell’ottica di arrivare a pesare 78, 76, 74 e così via.
Se come me tendete a scoraggiarvi e a pensare di non aver ancora fatto abbastanza,tscrivete e condividete le vostre perplessità!
Siamo arrivate all'impegno n.13 il che vuol dire che siamo in cammino.... Avete messo scarpe comode?


2 commenti:
la schiavitù da bilancia è una brutta bestia di cui bisogna liberarsi..io prima mi pesavo OGNI MATTINA, adesso una volta al mese circa! Allontanare la bilancia serve a vivere la dieta più serenamente ;)
Schiavitù credo sia il termine più azzeccato!! Conosco gente che si pesa prima e dopo i pasti convinta di poter calcolare in questo modo quanto potrebbe ingrassare :-t. Credo che a volte manchi una conoscenza responsabile dell'alimentazione e non si cerchi altro che un motivo per mortificarsi...che tristezza!! Ma la cosa bella è che non è mai troppo tardi per cambiare! Speriamo che qualche "bilancia dipendente" passi di qui e cominci a vedere le cose diversamente...sarebbe bello :)!!
Posta un commento