venerdì 23 dicembre 2011

Primo passo...cosa mi succede?


"Cosa mi succede? Perchè mi sento così giù oggi? In realtà non c'è un motivo particolare eppure ogni cosa mi dà fastidio...forse un cioccolatino potrebbe tirarmi su...uno solo..."
Non credo di esagerare nel dire che quella appena descritta è una situazione abbastanza usuale in cui noi tutte, soprattutto nei giorni in cui abbiamo gli ormoni impazziti (pre-durante e dopo ciclo), ci siamo trovate. In ogni caso di certo non è questo quello che si intende per disturbi o disordini alimentari, quindi niente paura e
 
 
viva il chocolate-power!!!



N.B. PRIMA DI CONTINUARE TENGO A PRECISARE CHE IO NON SONO UN MEDICO. QUANTO DICHIARATO E' FRUTTO ESCLUSIVO
DI ESPERIENZE DIRETTE E/O INDIRETTE.
NON APPROVO L'AUTODIAGNOSI E DATA LA SERIETA' DEL PROBLEMA
INVITO CHI LO RITENGA OPPORTUNO A SEGNALARMI EVENTUALI INESATTEZZE.

Cosa si intende allora per disturbi del comportamento alimentare (D.C.A.)? Sulla base degli episodi che ho vissuto o che mi sono stati raccontati, posso dire che i Disturbi del Comportamento Alimentare

  • sono l'insieme delle alterazioni nel rapporto tra una persona e il bisogno di cibo
  •  si caratterizzano per la perdita di controllo,
  • prolungata nel tempo e in maniera più o meno frequente
  • nella gestione della propria alimentazione .
I punti cardine di questa affermazione sono:

- alterazione del rapporto con il cibo
- perdita di controllo
- ripetizione degli episodi nel tempo im maniera più o meno frequente (forse questo è l'aspetto più importante).

Che tipi di disturbi alimentari esistono?

I disturbi più comuni, e per alcuni aspetti più facilmente riconoscibili sono l'Anoressia e la Bulimia. Fortunatamente queste malattie -perchè possono diventare tali- hanno smesso di essere frutto di una moda passeggera e hanno assunto l'importanza che meritano. Se ne parla, ci sono gruppi di ascolto e in definitiva chi ne soffre può scegliere di non affrontare questo problema in solitudine...e questa è una grande fortuna!!!!

Ma cosa c'è in mezzo a queste due situazioni limite? Da cosa si distingue una persona ingorda di cibo da una che necessita di aiuto? Spostiamo quindi l'attenzione sui Binge Eating Disorders = B.E.D. (nome quasi rassicurante) e proviamo ad analizzarne i significati.

Le persone che soffrono di questo disturbo sono per lo più donne tra i 35 e i 40 anni che pur odiando il loro aspetto fisico e le proprie rotondità, e pur proponendosi constantemente di mettersi a dieta, sono assalite da desiderio incontrollabile di cibo senza essere particolarmente affamate e mangiano in maniera illogica accostando, a volte, i cibi tra loro in maniera improbabile.

Una delle caratteristiche fondamentali di questo disturbo è la presenza di abbuffate intesa come capacità di ingerire quantità di cibo esagerate in pochissimo tempo con la sensazione di non avere nessun controllo sull'atto del mangiare. Si smette di mangiare quando non se ne può più di ingerire cibo.
A differenza di altri disturbi, il B.E.D. non è seguito da comportamenti riparatori (assunzione di purghe e/o induzione del vomito), e questo porta da un lato ad un forte senso di colpa per l'atto appena compiuto e dall'altro alla frustrazione per non essere riusciti a rimediare. Tali situazioni possono ripetersi anche più volte durante la settimana e anche in momenti in cui non si ha propriamente "fame".
Nel caso del disordine appena descritto, la caratteristica predominante è la presenza di ABBUFFATE, perdita del controllo sulle quantità di cibo ingerite.

Fa paura vero? A me incute davvero un certo timore.

E' ovvio che un episodio isolato non costituisce un problema, quindi come precedentemente accennato, anche in questo caso deve esserci la ripetizione prolungata nel tempo.

Arriviamo al punto nevralgico della questione.

PERCHE' UNA PERSONA SI INGOZZA DI CIBO SENZA NEMMENO AVERE FAME?
COSA SCATTA UN ATTIMO PRIMA DI DISCHIUDERE LE FAUCI?
E SOPRATTUTTO, PERCHE' NON SI RIESCE A SMETTERE?

Le risposte a questi quesiti rappresentano materia di studio di numerosi medici e di certo non mi aspetto di capirlo io con la mia immensa ignoranza nell'arco di un pomeriggio. Una cosa la posso affermare: dietro il cibo e il suo uso sregolato si cela un costante senso di inadeguatezza. Non ci si sente mai all'altezza delle situazioni, mai abbastanza belle, preparate, sicure.
Inoltre paradossalmente, sentirci dire che ci sbagliamo non fa che aumentare il nostro senso di disagio.

E voi, che ne pensate?
cfr http://www.anoressiaebulimia.info

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