Oggi mi è ricapitato tra le mani un diario che tempo fa mi era stato affidato da una ragazza con disturbi del comportamento alimentare. Soffriva di BED (acronimo dell'inglese Binge Eating Disorder), le cosiddette abbuffate che la ponevano a metà strada tra l'anoressia e la bulimia.
Ricordo che in più di un'occasione mi aveva confidato che questa sua "condizione di mezzo" la faceva sentire un fallimento; "non sono nemmeno capace di collocarmi in una categoria definita di disturbi alimentari".
Ovvio che non servisse a nulla dirle che la sua era una problematica degna di rispetto come tutte le altre...quando si arriva a certi livelli, con l'autostima sotto i tacchi, pare impossibile che qualcuno possa provare una reale compassione e desiderio di aiuto. Ogni gesto, ogni parola viene interpretata come un velato insulto e scherno.
Non aprivo questo diario da tanto e oggi sfogliando le pagine ingiallite, sono stata investita appieno dal senso di sofferenza che ha passato negli anni che ha vissuto questo problema.
Fortunatamente poi mi torna il sorriso quando penso che lei ce l'ha fatta, ne è fuori da anni!!
Si perché (non mi stancherò mai di dirlo) combattere i disturbi alimentari è possibile!
Da soli però non si fa molto: si parte con la voglia di cambiare tutto, ce la si mette tutta ma al primo "errore" sia avverte un senso di fallimento che fa sprofondare sempre più un basso e ad un punto dal quale è sempre più difficile ripartire.
Per una panoramica veloce sui disturbi alimentari, vi segnalo una pagina creata tempo fa (e probabilmente già postata)
Se conoscete qualcuno che soffre di disturbi alimentari o se voi stessi pensate di soffrirne, non ignorate i segnali e cercate aiuto. Nessuno di noi è così insignificante da non avere diritto alla felicità e alla serenità!!
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